…Le gonne molti e molti centimetri sotto le ginocchia, le camicette tassativamente accollate, chiuse fino all’ultimo bottone che premeva sul collo, rendendo difficile perfino la respirazione, il numerino ricamato sulla camicetta: così tra la curiosità e l’apprezzamento dei rivani fecero la loro comparsa, a partire dal 1937, le ragazze della pallacanestro rivana .…
… La popolarità raggiunta da questa pratica sportiva nella nostra città era tale da allargare, in maniera irresistibile il suo richiamo anche al sesso definito impropriamente “debole”. Vennero in breve allestite quattro squadre affidate alle cura di Renato Rigatti, Vettori e “Cianci” Amistadi. Questa prima esperienza di basket femminile durò fino all’inizio della guerra: in questi anni vennero organizzati tornei a carattere locale. Tanto gli allenamenti quanto le partite di torneo avevano molto successo tra il pubblico che, competente e non , si beava della leggiadria di un tiro a canestro, o di un passaggio effettuato tra le trecce, o della visione improvvisa di una caviglia, che, nel salto, sporgeva per un attimo dalla lunga gonna. La pallacanestro femminile è sempre stata contrassegnata anche da un certo innocente fascino particolare …Dopo la guerra ….
… E le donne? C’erano anche quelle, ma costituivano un grosso problema, Si sa, i tempi erano cambiati e, in questo periodo, certi ambienti erano particolarmente sensibili alle questioni di “decenza”. Del resto la tradizione impone degli obblighi ed erano in molti a ricordarsi con orgoglio delle esibizioni delle quattro squadre che avevano portato un tocco di leggiadria nell’ambiente della pallacanestro prima della guerra, Un gruppo di operaie della fabbrica Zontini decise di ricalcare le orme delle “sorelle maggiori” ed iniziò a giocare sul campo dell’Oratorio. Imbarazzo, nonostante le gonne lunghe. Sulle prime i responsabili dell’Oratorio non ebbero il coraggio di dire a queste fanciulle “lasciate stare la pallacanestro non è per donne” e perciò si escogitò un’altra soluzione. La “Zontni” era o non era una fabbrica dei legname? Ecco, a portata di mano la soluzione bella e pronta! Il campo dell’Oratorio venne isolato, sui quattro lati, con delle vere e proprie staccionate di assi che riparavano le giocatrici e dagli sguardi dei ragazzi che frequentavano l’Oratorio. Ci si accorse ben presto però, che le barricate producevano, come sempre accade quando si vuole nascondere qualcosa, l’0effetto opposto. L’occupazione più in voga per i ragazzini era quella di guardare tra le “sfrese” delle assi della barricata. Addirittura, per i più temerari, c’era l’arrampicata fino alla sommità dello sbarramento per guardare … all’interno del campo di pallacanestro. Non poteva durare; intervenne con drasticità perfino qualche autorità religiosa altolocata. L’esperienza legata all’attività delle donne venne abbandonata. L’episodio, può apparire ora gustoso, però, a ben guardare dà un’’idea di un certo clima che lentamente doveva portare alla catastrofe …..
… Con il passaggio del G.S. Riva al campo di Viale Pilati (primi anni ’60), la Società aveva iniziato anche l’attività femminile e nel minibasket. Per entrambe queste sezioni si può parlare di un ritorno dato che, percorrendo sommariamente le vicende della pallacanestro a Riva, abbiamo parlato per quel che riguarda la pallacanestro femminile, delle squadre di ragazze che già saltellavano sotto canestro nel periodo precedente la seconda guerra mondiale.
La sezione femminile del Gruppo Sportivo Riva nasce nel novembre del 1968. Maria Santorum e Rita Nadal trovano, dopo una sapiente opera di persuasione, piena disponibilità in “Cianci” che inizia immediatamente a lavorare in questo settore. La prima partita amichevole è nel maggio del 1969 con la squadra del “Rangoni“ di Trento alla quale fa seguito un’altra uscita amichevole contro il “Basket” Bolzano. Entrambe le partite sono perse dalle ragazze rivane ma ormai la pallacanestro femminile è una realtà.
Una tappa fondamentale nella storia recente di questa sezione è rappresentata dalla vittoria nel campionato di promozione del 1976-1977 che ha proiettato le ragazze rivane in Serie C. Poi arrivò il traguardo della serie B …
… Gli anni ’70 sono pieni di sorprese clamorose per il basket rivano ed in questo momento magico (1974 : titolo nazionale della squadra maschile nella categoria “Ragazzi”) anche le ragazze rendono completa la festa del G.S. Basket Riva ottenendo l’ammissione, nel luglio del 1975, alla Finale Nazionale della Categoria Allieve, a Roseto degli Abruzzi (Giuliana Giordani, Patrizia Vitali, Licia Armani, Olga Arisi, Ines Parisi, Giovanna Caldi, Claudia Odorizzi, Lucia Keller, Sonia Elena, Erika Fambri) …
(da BASKET RIVA – 1954 – 1979 – Storia della Pallacanestro rivana)
L’attuale società eredita quindi un passato sportivo agonistico, datato 1968, quando ancora era affiliata al gruppo del G.S. Riva Basket di grande tradizione e spessore (basta nominare Francesco “Cianci” Amistadi), nel quale ha saputo valorizzare numerose atlete, alcune delle quali approdate, nel corso degli anni, nelle massime categorie ed anche alla Nazionale: Sonia Elena, Alessandra Zucchelli, Petra Danti, Antonella Iiriti, Silvia Bonometti, Francesca Garzoni, Anna Consolati, Manuela Morghen ed Ilaria Fadanelli.
Grande soddisfazione quindi per tutto lo staff dirigenziale e tecnico che ha visto ancora una volta apprezzare giocatrici nate e cresciute nel proprio vivaio.
La fervente attività durante gli anni ’70 (quando il G.S. RIVA nelle sue componenti maschile e femminile si era imposto a livello nazionale con le squadre giovanili, guadagnandosi rispetto e prestigio nell’ambiente cestistico) era stata portata avanti dalla squadra capitanata da Renza Gatti (Presidente uscente nel 2004).
Il gruppo, giovane e determinato, allenato negli anni da Cianci Amistadi con inseparabili ed affezionati collaboratori, ha tenuto testa a grandi scuole cestistiche, sempre al vertice delle classifiche e guadagnandosi la fama di “squadra da sconfiggere”.
Alcuni nomi, oltre a Renza Gatti : Maria Pia Berteotti, Giuliana Giordani, Patrizia Vitali, Licia Armani, Olga Arisi, Giovanna Caldi, Claudia Odorizzi, Sonia Elena, Erika Fambri, Ines Parisi, Lucia Keller, Antonella Virgillito, Carmen Picciani, Carla Spagnolli, M. Flavia Brunelli, Tea Pellegrini, Claudia e Monica Lutterotti ecc.
Anche gli anni ’80 e ’90 hanno sfornato una generazione di giocatrici che hanno mantenuto alto il livello del basket femminile in riva al lago (esclusivamente “fatto in casa”); Alessandra Zucchelli, M. Angela Leonardi, Antonella Iiriti, Laura Zinetti, Alessandra e Sabrina Pesarini, Roberta Giupponi, Petra ed Alessia Danti, Paola Parolari, Chiara Risatti, Enza e Flora Prezioso, Sara Tamoni, Flavia Patuzzi, Sonia Cipriani, Iolanda Campetti, Michela Tonelli e tanti altri nomi ….